Vini italiani e Cantine grosse novità in arrivo dall’estero

Nei giorni scorsi nell’articolo intitolato il valore del cibo italiano nel mondo vi abbiamo “detto” che il nostro vino è il prodotto più ricercato all’estero.

Ma quali sono i migliori vini italiani e quali novità sono in arrivo?

A nostro parere sono tantissimi tuttavia per non sbagliarci abbiamo voluto prendere spunto da una recente intervista rilasciata al Corriere Della Sera dalla sommelier americana Monica Larner che dal 2013 è la responsabile per l’Italia di Wine Advocate.

Durante questa intervista ha citato alcuni dei suoi vini italiani preferiti ma soprattutto ha dichiarato che nel 2017 probabilmente nuovi stranieri acquisteranno altre nuove cantine da produttori italiani seguendo un trend che già nel corso del 2016 è cresciuto sensibilmente.

La donna, che è in Italia da quando aveva l’età di 11 anni, nell’intervista ha detto “Nel 2017  mi occuperò in modo democratico del Nord, Centro e Sud. Per la Basilicata ho un particolare amore, il Vulture e il suo Aglianico mi affascinano. Punto sul Nerello Mascalese dell’Etna, dove vado spesso. Può conquistare nuove frontiere. Quest’anno continuerò a girare in Piemonte, Veneto e Toscana, dove ci sono denominazioni che offrono qualità incredibile.” Poi aggiunge: “Sono colpita dall’evoluzione del Chianti Classico. A Nordest mi aspetto risultati interessanti per Friulano, Malvasia, Sauvignon e Pinot bianco.

Monica Larner ha recentemente scritto un articolo sulle cantine italiane acquistate da stranieri.

La sommelier è convinta, ed è questa la novità, che le vendite continueranno: “Il mercato è fluido in tutto il mondo. Produrre vino non costa molto. Ma per venderlo, ora bisogna spendere di più. Bisogna viaggiare. Investire in biglietti aerei, hotel e ristoranti. Avere a che fare con il cambio monetario. Per le aziende piccole è sempre più impegnativo. Quelle più grandi sono più agili e più pronte: sono favorite. Un fenomeno che nel 2016 ha avuto una forte accelerazione.

Riguardo alle aziende italiane la Larner si aspetta alcune novità: “Sono curiosa di vedere come le grandi affronteranno il cambiamento generazionale: Antinori, Tenuta San Guido e le altre. I figli degli attuali patron hanno viaggiato, parlano le lingue, hanno frequentato scuole enologiche. Sarà interessante vedere se ci saranno cambiamenti stilistici.